SEM 24 - Estratti

Il gioco dell'acqua


Capitolo "Il primo permesso"

Nei miei documenti è riportato il mio vero nome e cognome: Kostantine Cornoval Ishmael; la mia vera data di nascita: 28-01-71; la mia vera residenza: Mont-Saint-Michel. Per sicurezza ho evitato di coinvolgere la mia famiglia, dunque il mio domicilio e il mio vero impiego non risultano a loro volta. Infatti, per le autorità competenti, io sono un innocuo laureato in pedagogia e non di certo un agente segreto in missione attiva. Il Colonnello Gerard, comunque, ha sempre pronto un passaporto con un'identità diversa, semmai lui ritenga più opportuno farmi sparire velocemente da ogni scenario operativo. Per ora non è mai accaduto e spero che tale situazione non accada mai in futuro, altrimenti sarò costretto ad abbandonare la mia famiglia per un lunghissimo periodo.
Dopo essermi risvegliato dal coma e aver capito cosa mi era accaduto in Congo, avrei potuto ricostruirmi un vita diversa, ma il destino ha voluto che ritornassi ad essere il guerriero di sempre. Ora non combatto con le armi in mano, ora la Victor 666 mi sta impiegando in un nobile progetto civile, anche perché la mia mente ha cancellato il mio duro addestramento legionario.
Oggi, domenica 7 ottobre 2001, ritorno al castello di Hohenschwangau e da domani aggiungerò un nuovo tassello alla mia lunga preparazione contro la pedofilia e che Dio mi aiuti...


Capitolo "L'equipe"

Si mangia! Che delizia! Peccato che sul tavolo ci siano soltanto caraffe di birra. Guinness sarà felicissimo, però devo tenerlo d'occhio. Nel suo profilo si evidenzia l'elevata attitudine ad alzare il gomito, però negli ultimi test medici si nota un'evidente diminuzione del tasso alcolico. Guinness proviene dall'Irlanda, oltre a me è l'unico militare presente al tavolo. È esperto di esplosivi. Era nel reparto degli artificieri di Belfast, ha esperienza da vendere. Polivalente, da utilizzare prevalentemente nell'operativo e negli appostamenti. Spero che Guinness non sia un fallimento, non so, non mi convince.

Infine Zena, è un comico nato, si prende per il culo perché balbetta. È gobbo, ha un pizzetto ridicolo. Quando mi deve dire qualcosa di importante me la canta, se no attendo con ansia la mitragliata di routine. È buono, non farebbe male a una mosca. La sua alimentazione deve essere però controllata, perché nel suo file è evidenziato che tenda a mangiarsi la pasta cruda. Dorme poco. Si occuperà di ricerche su internet e di manomissioni operative. Attendo a qualificarlo, però sono certo che mi darà una mano a creare il gruppo.  


Capitolo "La malattia"

Oggi la nostra lezione quotidiana è trattata da Nina:
“La pedofilia è una malattia. L'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la include nell'elenco dei disturbi del comportamento sessuale. È una patologia psichiatrica che si inserisce tra le parafilie, disturbi che comportano un'attrazione per qualcosa di anomalo, come oggetti inanimati o, in questo caso, bambini. Si intende per pedofilia l'attività sessuale con bambini in età prima della pubertà da parte di individui che abbiano più di 16 anni e che avvertano questo desiderio in maniera intensa e ripetitiva per almeno sei mesi.
Non ci sono elementi o studi che permettono di identificare le cause del disturbo, né certezze scientifiche. Si tratta di una patologia di natura psichiatrica e non si sono trovate a livello cromosomico, ormonale o genetico alterazioni che identifichino il soggetto pedofilo. È importante non confondere la pedofilia come malattia psichiatrica o la capacità di intendere e volere: nel 99,9% dei casi, infatti, le condotte pedofile sono condotte lucide e quindi perseguibili penalmente. La pedofilia è perciò una malattia che non implica una deresponsabilizzazione penale.

Capitolo "Il nemico"

Ricordando che tutto questo studio si basa esclusivamente sui sistemi comportamentali del cyber-pedofilo, cioè quello che agisce e tenta adescamenti tramite Internet, si specifica che, il luogo di connessione più utilizzato è la propria abitazione (93% dei casi), il luogo di lavoro (6%), un Internet Café un pedofilo su cento.
Le fasce orarie di connessione più utilizzate: 13-20 (34%); 20-24 (32%); 8-13 (9%); 1-8 (25%).
Inoltre è stato anche possibile tracciare un profilo comportamentale di quei minori che interagiscono su Internet con gli stessi pedofili. Quelli che sono considerati maggiormente a rischio sono quelli particolarmente curiosi, che hanno un buon rapporto con il proprio corpo (capaci dunque di inviare facilmente una foto) e che amano entrare in contatto con figure adulte.
Se un bambino, infatti, è piuttosto introverso, poco disponibile a parlare di sé, a condividere le proprie scoperte ed esperienze, in questo caso corre sicuramente meno rischi di entrare in contatto con un pedofilo online. I genitori devono mantenere sempre la massima attenzione alla navigazione dei loro figli, considerando che in un'età compresa tra gli 8 e i 13 anni, il 34% si è imbattuto in siti pornografici ed il 18% ha almeno una volta incontrato un adulto online, il quale gli ha proposto delle tematiche sessuali.
Internet, dunque, non basta mai ripeterlo, può essere uno strumento pericoloso per i bambini e non dovrebbero mai essere lasciati soli e liberi di navigare a qualunque orario.

Capitolo iniziale

Ora sto meglio perché ho imparato a pregare e a meditare a lungo. Forse è l'unica arma che posseggo nel cuore, considerato che il mio arco è qui sotto al letto. Lo porto con me come un musicista porta la sua chitarra, però in comune abbiamo solo le corde. Anzi ne ho una che suona soltanto una nota: “Stack!”...e fa male!
Per ora l'ho usato una sola volta e quel pedofilo, se è ancora vivo, da quell'ora piscia con una cannuccia. Non vorrei essere al suo posto, ma è colpa sua se si trova in quelle condizioni.
I bambini non si toccano! Altrimenti finisci come lui e se “Tu” che stai leggendo sei uno di loro, leggi bene ciò che è scritto, perché, se “malauguratamente” sfiorerai un piccolo innocente, sarà l'inizio del tuo incubo....

 

Capitolo "Il silenzio"

Cazzo! Perché c'è in giro questa gente di merda! Perché Dio li ha creati? Perché gli uomini e le donne sono sempre alla ricerca di altri stimoli sessuali? Cosa c'è che non va nell'amore tradizionale?
Tutti ci cascano: politici, clero, medici, operai, astronauti e palombari. Tutti si rovinano la vita, la carriera, la famiglia e quant'altro gli sia più caro. Ok! I pedofili sono malati! Nessun dubbio! Ma lì, in quelle immagini, non c'erano soltanto i pedofili, sono sicuro! C'era la gente normale. Insomma a questo punto non direi tanto normale. Io non lo farei! E se mi capitasse soltanto di pensarlo, preferirei chiedere aiuto, oppure mi getterei giù dalla torre!

Capitolo Iniziale

Notte insonne, l'angoscia mi fa compagnia, mi alzo più volte, mi manca il respiro. Sono giorni che non ritorno a casa, sono qui in attesa di una telefonata, ma nessuno mi chiama. Il Colonnello mi ha detto di stare tranquillo, perché ci saremmo riuniti in uno studio dentistico di Berlino.
Non so cos'ha in mente di fare, forse vuole preparare qualcosa, visto che questo pomeriggio l'America è stata attaccata dai terroristi. In TV si vedono solo le immagini dell'attentato alle Twin Towers, oppure al Pentagono.
Chissà cosa accadrà domani! Chissà chi è stato a fare tutto questo! So solo che la situazione è grave e la Victor 666 probabilmente starà pianificando la mia posizione di intervento.
Le ore passano al rallentatore e purtroppo non posso uscire da questa camera d'albergo. È vietato telefonare, le linee telefoniche sono sotto controllo. Ogni servizio d'intelligence ha adottato il codice rosso e in questi casi bisogna fare silenzio...

 

Capitolo "Il nemico"

Il massimo organo di lotta alla pedofilia è la Polizia. Attraverso il progetto che stiamo ampliando, grazie a coloro che sono stati denunciati una o più volte, si è potuto così tracciare un profilo criminologico digitale. I dati rilevati sono stati inseriti in un data-base di profili criminologici generali, in modo da riportare con esattezza le caratteristiche ricorrenti dei soggetti indagati. A questo risultato primario si è affiancato un programma di indagine clinica, per comprendere a fondo il fenomeno dal punto di vista scientifico.
Il profilo psicologico del pedofilo viene definito nello studio dei comportamenti avuti in relazione con altri pedofili, nelle operazioni di scambio di materiale e di esperienze, nelle interazioni con un agente della Polizia sotto copertura che si finge un ragazzino/a, a seconda delle circostanze.
Sono pochissimi i pedofili che hanno precedenti penali specifici, solo il 5%. Questo conferma la scarsa capacità giuridica dovuta a leggi inadeguate e indulgenti nei loro confronti. Il pedofilo online è dunque una persona bene integrata socialmente ed estranea agli ambienti criminali.
I pedofili sono soprattutto celibi (67%), coniugati o conviventi (23%), poi vedovi, divorziati, separati, pochissimi sono i gay (1%), sono quasi tutti maschi. La pedofilia femminile equivale al (4%).
Il pedofilo desidera raggiungere la soddisfazione sessuale e ritrovare la fiducia nelle proprie capacità sessuali attraverso il rapporto con i bambini. Non si sente “malato”, tanto che difficilmente si rivolge ad uno psicologo per essere curato. È invece perfettamente consapevole di effettuare azioni illegali e pertanto si muove con circospezione per mantenere segreti i suoi comportamenti. Conosce i gusti e i desideri dei bambini ed è molto scaltro nel chiedere ai ragazzini informazioni sui loro hobbies, i gusti, gli interessi, proponendogli anche oggetti o situazioni per lui particolarmente interessanti. Non si tratta, dunque, come si vede, di non accettare le caramelle dagli sconosciuti: la cosa è molto più complessa.

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